lunedì 18 gennaio 2010

"Io credevo fossi una persona seria, tutto studioso...invece pensi solo a divertirti"

Ehi, avevo abbandonato il bloggino...'un se fa' così.
Allora allora allora, nell'ultimo mese e mezzo sono successe tante cose: la tanto agognata partita dell'Olimpia, cene varie, bevute conviviali (sai che novità, direte voi), il ritorno a casa dalla mia dolce (e pelosa) metà, una Madrid post-natalizia innevata, un grandissimo partido dell'Atletico, una bellissima serata con vecchi compagni di corso e la ripresa delle lezioni.
Sulla partita dell'Olimpia c'è poco da dire, ma la gioia strozzata sul parquet è stata ampiamente ripagata dalla felicità di passare qualche giorno con amici vari, su e giù per Madrid e in piena trance birraia, visto che giri di canas sono stati tanti, abbondanti e soddisfacenti. E' stato bellissimo rivederli dopo tanto tempo, un vero piacere.
Poi il conto alla rovescia verso le vacanze di Natale, prese idealmente come giro di boa; la pausa invernale ha avuto la capacità di farmi vedere quanto io stia bene qui in erasmus, quanto sia tutt'altro modo di vivere le giornate rispetto alla, pur apprezzata, quotidianità meneghina.
Si torna a Milano il 21 dicembre, partito sotto la neve e atterrato con lo stesso clima. Ergo, 6 ore di ritardo e un appuntamento rimandato al giorno successivo. E' stato bellissimo ritornare "a baita": gli amici, il caffè al bar, le risate, il mio cane e tutto ciò che la Milano festiva sa dare, ovvero pace, calma, tranquillità...e in ultimo, ma non per importanza, del cibo degno di nota e la lavastoviglie. Nel mezzo il ritorno al basket giocato, un ritorno onestamente pessimo (gambe, braccia e testa decisamente fuori allenamento) ma assolutamente necessario e divertente; la caviglia sinistra è tornata a farsi sentire, ma la voglia di stare in campo era troppa. Il mio grazie va ai miei stupendi compagni di squadra, i quali mi hanno dato la possibilità di rivivere emozioni per me assenti da giugno. Grazie di cuore...
Poi giusto il tempo per le ultime birre e gli ultimi caffè, che il momento del decollo si avvicinava inesorabile; ancora non ero partito e già sentivo la mancanza per ciò che avrei lasciato a Milano. La sensazione era decisamente strana, volevo tornare in Spagna ma dall'altro lato non volevo lasciare Milano. Ero combattuto, non sapevo che pensare.
Sono stato talmente bene che avevo il magone a Malpensa, quasi sarei rimasto volentieri in terra di Lombardia, vuoi per gli affetti da cui non è mai facile staccarsi, vuoi per questioni e faccende ancora da ultimare. Ma tant'è, l'easy jet mi avrebbe portato a Madrid, mica nel Vietnam degli anni '60.
E dunque eccomi qua, con la mia vita da "studente" erasmus ricominciata in pieno: lezioni (a volte), bevute internazionali, infinite e profonde chiacchierate, partite di calcio e di basket e una vita che qua è tutta mia, me la gestisco e organizzo io. Sì, grazie a denaro non mio, ok, però è già qualcosa. E poi svegliarsi a mezzogiorno è un piacere che non ho mai provato in vita mia...e 'sta città è stupenda, dopo 5 mesi che son qui continuo a provare godimento a camminare nelle sue vie col naso all'insù per godere delle sue bellezze.
Prima o poi mi dovrò svegliare e dare fine a questo sogno; manca poco, ancora 5 mesi e poi dovrò fare definitivo ritorno all'ovile. Ma ora non ci voglio pensare, adesso ci sono i nuovi erasmus da conoscere e i vecchi, che purtroppo se ne andranno a febbraio, da salutare. Per i problemi c'è tempo, ce ne occuperemo più in là. Per ora esistono solo tre parole: cerveza, festa e divertimento. Tutto il resto? Que se joda.

2 commenti:

Marco ha detto...

Caro dullino è stato un piacere immenso rivederti in campo e giocare ancora con te!
Ci vediamo presto!

Anonimo ha detto...

Io da domani sono in erasmus a madrid,mi ha fatto piacere leggerti!continuerò a farlo!
Sarei lieto di conoscerti!Amo giocare a calcio!
Salvo