venerdì 13 novembre 2009

"Ehi, ci sono delle novità" - "Ti hanno preso per Madrid???" - "Già"

Ho creato questo blog nel lontano agosto (mi pare) dell'anno di grazia 2009 e questo è il primo post. Non so il perchè, ma non sono mai riuscito a mettere nero su bianco le idee e i pensieri che mi frullavano in giro per la mente prima di partire, eppure ne avevo in abbondanza.
E dunque eccomi qui, a deflorare questa sottospecie di diario virtuale che, perlomeno nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto accompagnare passo passo la mia vita prima e durante il mio soggiorno qui a Madrid.

Sono arrivato nella capitale spagnola il 29 agosto scorso, dopo una infame levataccia alle ore 3 antimeridiane, su un velivolo easyjet il quale, sorvolando i dintorni madrileni, ci ha permesso di scoprire che "oh guarda, ci sono campi coltivati a merda!". Da lì avremmo già dovuto capire l'impronta che avrebbe avuto il nostro erasmus.
Tre notti in un ostello ad Anton Martin e poi l'ingresso nel nostro piso, familiarmente chiamato establo. Non è male, diciamo che ha qualche pecca, ecco. In ogni caso non ci lamentiamo e la nostra piccola famiglia (il sottoscritto milanese, un provinciale, un francese di Lione e un tedesco di Dresda) si amalgama ogni giorno di più.
Dopo i primissimi giorni di smarrimento comincia il processo di spagnolizzazione e questa città, dolcemente e subdolamente, ti entra piano piano sotto la pelle, prende il posto che merita e ti aiuta a lasciare i cattivi pensieri nell'unico angolo lasciato libero dai tanti senzatetto stabilitisi qui a Madrid. O in alternativa, qualora davvero non vi sia un posticino all'aria aperta, i cattivi pensieri vengono con solerzia annegati in una caña di birra (magari due; facciamo tre), col risultato apprezzabile di farti scordare in un baleno perchè fossi preoccupato.
E che dire della vita qua...non ha paragoni, davvero. La città di per sè è meravigliosa e le persone ne sono lo specchio fedele. Qui mi trovo divinamente, mi godo le mie giornate e vivo serenamente questo ultimo anno di università, ben consapevole che questo effimero paradiso non potrà vivere per sempre. Già guardo con paura sul calendario 2010 il mese di giugno, momento in cui tutto questo mi verrà tolto dalle mani.
E pensarci su fa male già ora. Ma, come detto qualche riga fa, qui la soluzione c'è sempre: basta infilarsi un giacchino, aprire la porta e dire "una caña por favor!".

4 commenti:

Gaia ha detto...

sarai il primo uomo a tonrare incinto...
e non sarà stata colpa mia

dullo ha detto...

chi ti ha detto che torno?

Gaia ha detto...

scusa...
malmostoso del cavolo

dullo ha detto...

acidona!